Una notte in prigione con Caparezza

22.01.2018

Il 6 dicembre al forum di Assago io c'ero. Michele Salvemini, in arte Caparezza, ha trasformato il forum nella sua prigione con scenografie incredibili, con tanto di ballerini, costumi e fuochi d'artificio.
A tre anni dall'album e tour di "Museica" il nostro Capa torna con "Prisoner 709" e riempie i palazzetti di tutta Italia. Dopo mesi passati a fissare il mio biglietto giallo sulla scrivania, il giorno del concerto è arrivato. Una cosa che mi piace molto è l'aria che si respira prima di un concerto, quando si è tutti in fila e ci si sente tutti amici. Una volta entrati l'atmosfera migliora persino, il forum pian piano si riempie e per qualche ora ci si sente di appartenere a quel luogo, a quel momento.
Le luci si spengono, le urla aumentano e le punte dei piedi si alzano per cercare di scorgere una visuale del riccio. Parte l'intro di "Prosopagnosia" e dei ballerini vestiti da soldati, con una chiave al posto del fucile, entrano. Dal centro del palco una bolla trasparente inizia a gonfiarsi mentre il fiato di 10mila persone è sospeso, mentre si cerca di cogliere ogni singolo dettaglio.
Il riccio compare dentro alla bolla con una divisa nera con sopra il numero 709 ed il delirio comincia. Tutta la prima parte è un viaggio nella prigione del prigioniero 709 ricca di oggetti di scena e dettagli incredibili.
Sulle note di "Confusianesimo", Capa, si atteggia da stregone con una toga che porta sopra i simboli di molte religioni davanti ad una lavatrice alata; su "la Chiave" volava, letteralmente, su una chiave. Esce dalla prigionia grazie a "Fuori dal tunnel" che apre la scaletta di tutti i brani vecchi.
Se il pubblico sulla prima parte era esaltato ora esce dai gangheri, le sue parole erano, e sono, anche le nostre, migliaia e migliaia di voci che cantano in coro come fossero una sola, saltando e ballando fino a perdere il fiato. Tra le emozioni di "China Town" e le nozioni sulla vita di Van Gogh la scenografia non delude mai, così come i costumi e le coreografie. Il concerto si conclude con "Abiura di me" seguita dai mille ringraziamenti di Capa a tutti i membri dello staff.
Caparezza è riuscito a fare non solo un concerto, ma un vero e proprio spettacolo: è stato il miglior concerto a cui io sia mai stata. L'avevo già visto tre anni fa al Palaravizza dove, anche senza troppi effetti speciali, mi sono convinta del fatto che lui è una persona geniale. Ha riconfermato la mia opinione.

Beatrice Oliva 

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